Potrebbero rubare le vostre credenziali bancarie e a fornirle potreste essere proprio voi: come funziona la nuova truffa in Italia.
Gli attacchi informatici, al giorno d’oggi, sono davvero tanti e soprattutto sempre più frequenti. Nell’era digitale in cui viviamo sentiamo spesso parlare di phishing, ma anche smishing e ransomware, tutti metodi con cui i cyber-criminali riescono a rubare credenziali sensibili e delle volte denaro ai poveri malcapitati. Proprio gli hacker sono sempre pronti ad escogitare nuovi metodi per raggiungere i loro obiettivi.
L’ultimo di questi prende il nome di keylogging. Questo è un tipo di attacco informatico in cui un malintenzionato accede a un computer e installa software o hardware in grado di registrare ogni battitura effettuata dall’utente, inclusi i dati sensibili. Una volta “catturati” i dati dell’utente, questi vengono inviati all’hacker, che può utilizzarli per scopi illeciti, come il furto d’identità, le frodi o l’ spionaggio. Inoltre, l’attacco può essere avviato in diversi modi. Ecco tutti i dettagli sul nuovo pericolo per gli utenti.
Keylogging, così rubano le tue credenziali bancarie: come riconoscere e difendersi dalla truffa
I keylogger rappresentano una minaccia significativa nel campo della sicurezza informatica. Questi strumenti maligni, un sottoinsieme dello spyware, sono progettati per registrare segretamente ogni battitura effettuata su un dispositivo. Catturando ciò che gli utenti digitano su tastiere fisiche e virtuali, i keylogger possono trasmettere informazioni sensibili ai criminali informatici. Questi dati possono includere password, numeri di carte di credito e messaggi privati, rendendo i keylogger un grave rischio per il furto d’identità.
L’uso dei keylogger non è universalmente illegale e varia a seconda del contesto. Ad esempio, i genitori possono utilizzare i keylogger per monitorare le attività online dei loro figli. Tuttavia, il keylogging senza consenso o per scopi malevoli rimane illegale. Consultare sempre un esperto legale per assicurarsi di rispettare le leggi e i regolamenti locali è essenziale. I keylogger si presentano in due forme principali: hardware e software.
I keylogger software infiltrano i dispositivi tramite metodi di consegna malware comuni, come email di phishing o siti web compromessi. Spesso traggono in inganno gli utenti facendoli scaricare allegati maligni o cliccare su link non sicuri. Il Rapporto sulle Violazioni dei Dati del 2022 di Verizon evidenzia che l’errore umano è coinvolto nel 82% delle violazioni dei dati. Mentre i Keylogger Hardware, meno comuni, possono essere camuffati da pen drive USB o caricabatterie da muro. Nonostante il loro potenziale, i keylogger hardware sono meno efficienti a causa del rischio fisico di scoperta e della necessità di accesso fisico al dispositivo.
Anche se non sono stati segnalati keylogger hardware per dispositivi mobili, i keylogger software rappresentano una minaccia per smartphone e tablet. Possono catturare screenshot, accedere a microfoni e telecamere, e registrare interazioni dell’utente. Per minimizzare il rischio, è importante scaricare app solo da fonti affidabili ed evitare file provenienti da origini sconosciute.